Con tutto il vento che c'era, Mavalà e Righello erano così elettrizzati che prendevano la scossa ogni volta che si sfioravano. Tra una scintilla e l'altra sgusciano nella stanza di Lorenzo che non parla, 7 anni ed uno sguardo perplesso. Ci vuole un po' ma con la collaudata "corda-tira-parole" e la mamma in coda ad aiutarci, alla fine si lascia andare e ci racconta della sua passione: il calcio. Una tappa molto lunga nella sala comune dove, in mezzo a bimbi e genitori che si divertono, si alternano orchestre strampalate, fattorie rumorose, dimostrazioni di danza classica e il gioco delle "mosse strane". Un papà ci racconta che la sua bimba non ci darà soddisfazione: "non ha un gran feeling con i clown" dice. Bastano 5 minuti di follia per eleggere Valentina nostra aiutante-portavoce e spiegagiochi. Mai perdere le speranze! Ma è l'ultimo intervento che fa scoccare la scintille più grande, la scarica di tutta quell'elettricità che avevamo accumulato in un giorno cosi ventoso. "Andate da Jasmine, è sola tutto il giorno, la mamma lavora e arriva dopo le 5 la sera", ci dice l'infermiera. Apriamo la porta lentamente, sbirciamo dentro, Jasmine seduta sul letto aveva la tele accesa ma il volume era basso, troppo basso. E poi, la TV in realtà non la guardava, aveva lo sguardo perso dentro al muro bianco che stava sotto lo schermo. Ci sente, si gira ed ecco il miracolo: il suo viso si accende di un sorriso così luminoso che ci risucchia nella stanza come un magnete potentissimo. Da lì in avanti un tripudio di giochi, storie e compagnia: quello contava, stare insieme! Che pomeriggio amici, che pomeriggio.